Inserendo i dati in questo calcolatore potrai conoscere la classificazione della tua pressione in base alle indicazioni fornite dall’OMS/ISH. La classificazione é di carattere generale ed il suo valore, soprattutto nei soggetti a rischio, andrebbe sempre interpretato con l’aiuto del proprio medico e alla luce del profilo individuale.
Puoi trovare maggiori informazioni su questo argomento al di sotto del modulo.
Che cos’é la pressione arteriosa
La pressione arteriosa (PA) é la pressione esercitata dal sangue sulle pareti delle arterie a fronte dell’azione di pompa cardiaca e viene espressa in millimetri di colonna di mercurio (mmHg). Questa forza tende a diminuire progressivamente dal ventricolo sinistro del cuore fino alle arteriole ( vasi sanguigni, di piccolo diametro, che si diramano dalle arterie). Tendenzialmente possiamo dire che più è alta la pressione, maggiore è il lavoro (e la fatica) che deve compiere il cuore per pompare il sangue.
La pressione arteriosa dipende da diversi fattori:
- Gittata sistolica: il volume di sangue che il ventricolo sinistro spinge nell’ aorta in un certo tempo.
- Resistenza: la resistenza al flusso data dalla costrizione dei vasi.
- Frequenza cardiaca: il numero di battiti cardiaci al minuto.
- Compliance vascolare: l’elasticità delle grandi arterie.
- Volemia: il volume totale di sangue circolante nel corpo.
- Forza di contrazione del cuore.
Pressione Sistolica e Diastolica
Poiché l’immissione del sangue nelle arterie avviene in maniera discontinua, la pressione arteriosa oscilla continuamente, dando valori diversi.
Si parla dunque di:
- Pressione arteriosa sistolica (PAS): comunemente chiamata “massima”, è un valore dato dal massimo flusso sanguigno espulso ad ogni contrazione del cuore nella fase di sistole.
- Pressione arteriosa diastolica (PAD): comunemente chiamata “minima”, è un valore dato dal periodo di riposo del cuore, ossia la diastole.

In condizioni normali la pressione massima o sistolica è pari a 120 mmHg. Quando il lume delle arterie si restringe o diminuisce l’elasticità delle pareti, il sangue incontra maggiori difficoltà a scorrere e la pressione massima aumenta oltre i valori normali. La pressione minima o diastolica invece é data dalla durata della diastole e dalle resistenze periferiche. Tanto più il flusso viene ostacolato e tanto più lentamente la pressione scende. In questa situazione il valore minimo che si raggiunge prima della successiva sistole è superiore al valore normale di 80 mmHg.
Come misurare la pressione
La pressione arteriosa è un parametro estremamente importante e la sua misurazione si rivela essenziale soprattutto nei soggetti a rischio di sviluppare, o che hanno già sviluppato, patologie di diverso tipo (cardiovascolari ma non solo). Per tale motivo, il monitoraggio autonomo e costante della pressione arteriosa, soprattutto a livello casalingo, è una buona abitudine e può considerarsi come un utile strumento per aiutare il medico curante e prevenire o comunque individuare condizioni di pericolo.
In commercio è possibile trovare diversi modelli di misuratore di pressione che possono essere suddivisi in: misuratori manuali analogici (sfigmomanometri) e misuratori elettronici automatici (da polso o da braccio).
La scelta dell’acquisto pertanto dipende dalle competenze dell’operatore che eseguirà le misurazioni, dalla praticitá, dall’affidabilitá nella misurazione e dal costo. L’uso di un misuratore di pressione manuale, non è immediato e richiede un certa conoscenza dello strumento e la capacità di eseguire l’auscultazione dell’arteria brachiale. Per questo motivo, nonostante l’elevata precisione dei misuratori manuali, per la misurazione domestica della pressione da parte d’individui inesperti, é consigliato l’acquisto di misuratori elettronici automatici. Questi ultimi risultano piú semplici ed intuitivi e non richiedono particolari conoscenze, se non il corretto posizionamento del manicotto e l’adozione di alcuni semplici accorgimenti al fine di evitare misure errate o imprecise.
Affinché si riduca la possibilitá di rilevazioni errate dovute alla differente pressione idrostatica fra braccio e cuore, le indicazioni prevedono di rilevare la pressione in posizione seduta, appoggiando l’avambraccio ad una superficie piana (come ad esempio un tavolo), in maniera tale da avere il braccio posizionato alla stessa altezza del cuore. La stessa cosa vale per i misuratori di pressione da polso: il polso deve trovarsi alla stessa altezza del cuore.

Per una corretta misurazione domestica bisogna inoltre seguire 4 regole:
- Eseguire tre misurazioni a distanza di 2 minuti l’una dall’altra, l’ambiente deve essere tranquillo e il soggetto deve essere rilassato.
- Prima di ogni misurazione è opportuno restare seduti per qualche minuto con gli occhi chiusi, in modo da rilassarsi.
- Non è necessario misurare la pressione ogni giorno, nella maggior parte dei casi é sufficiente una o due volte alla settimana.
- Annotare i valori ottenuti su un diario, che andrà mostrato al medico a ogni visita.
Classificazione della pressione arteriosa
Qui di seguito ecco una classificazione dei valori di pressione arteriosa e della loro categoria di rischio. La classificazione è suggerita dall’OMS/ISH, basata sui livelli della pressione arteriosa nei soggetti adulti di età uguale o superiore a 18 anni (dal sito della SIIA – Società Italia dell’Ipertensione Arteriosa).
CATEGORIA | SISTOLICA (mm Hg) | DIASTOLICA (mm Hg) |
Ipotensione | < 90 | < 60 |
Ottimale | < 120 | < 80 |
Normale | < 130 | < 85 |
Normale – alta | 130 – 139 | 85 – 89 |
Ipertensione di Grado 1 borderline | 140 – 149 | 90 – 94 |
Ipertensione di Grado 1 lieve | 150 – 159 | 95 – 99 |
Ipertensione di Grado 2 moderata | 160 – 179 | 100 – 109 |
Ipertensione di Grado 3 grave | ≥ 180 | ≥ 110 |
Ipertensione sistolica isolata borderline | 140 – 149 | < 90 |
Ipertensione sistolica isolata | ≥ 150 | < 90 |
Le misure della pressione diastolica e di quella sistolica potrebbero non ricadere nella stessa categoria. In questo caso, la categoria che fa fede è quella più grave. Ad esempio, se la pressione sistolica è di 160 e quella diastolica è di 80, soffrite di ipertensione di secondo grado. Se la pressione sistolica fosse pari a 120 e quella diastolica a 95, ricadreste nell’ ipertensione di primo grado.
Indicazioni di interpretazione
Se la pressione ha spesso valori che sconfinano i limiti di normalità, in eccesso o in difetto, potrebbe significare che qualcosa a livello dell’organismo non sta funzionando correttamente. Nello specifico si possono delineare i seguenti scenari:
- Ipotensione o pressione bassa: pressione sistolica < 90 mmHg e pressione diastolica < 60 mmHg.
- Pre-ipertensione o pressione normale-alta: pressione sistolica > 130 mmHg e < 140 mmHg e pressione diastolica > 85 mmHg e < 90 mmHg.
- Ipertensione o pressione alta: pressione sistolica > 140 mmHg e pressione diastolica > a 90 mmHg.
Ipotensione
Lo stato di ipotensione puó avere diversi gravi di severitá (a seconda di quanto la pressione si discosta dai valori ottimali) e può dare origine a vertigini, vista offuscata, nausea, vomito, difficoltá di concentrazione palpitazioni e svenimento con conseguenze piú gravi legati ad infortuni e traumi da caduta correlati. Le cause possono essere sintetizzate nelle seguenti:
- Fisiologiche: dovuta a fattori genetici o alla pratica regolare di attività fisica. In questo caso, il calo è lieve e manca di una evidente sintomatologia. Al contrario, tale condizioni sembrerebbero ridurre il rischio di patologie cardiovascolari.
- Farmacologiche: assunzione prolungata di alcuni medicinali (es. calcio-antagonisti, la trinitrina, gli antagonisti del recettore dell’angiotensina II), diuretici, narcotici, antidepressivi triciclici e farmaci per la disfunzione erettile (Viagra, Levitra o Cialis). Alcune di queste sostanze vengono prescritte per i casi di ipertensione in quanto provocano vasodilatazione delle arteriole e non di rado capita che un uso/prescrizione errata, od un ristabilirsi nelle condizioni di norma, magari a fronte di un miglioramento nello stile di vita, abbiano l’effetto di abbassare troppo la pressione arteriosa.
- Patologiche: stato ipotensivo, più o meno severo, che dipende dalla presenza di malattie quali morbo di Addison, carenza di folati o vitamina B12, shock anafilattico, disidratazione, infarto del miocardio, alcune forme di aritmia, bradicardia, valvulopatie, embolia polmonare, stato di acidosi, gravi traumi cerebrali ed infortuni a carico del midollo spinale.
- Gestazionali: ipotensione dovuta ai cambiamenti ormonali che la gravidanza comporta nella donna. Di norma, nelle prime 24 settimane di gravidanza, le donne incinte sono oggetto di un calo medio della pressione sistolica pari a circa 5-10 mmHg e di una diminuzione media della pressione diastolica superiore ai 10 mmHg.
Nei casi di ipotensione, fermo restando l’ovvio consulto medico soprattutto per i casi che non riguardano situazioni fisiologiche, alcune indicazioni utili per alzare la pressione suggeriscono di aumentare l’apporto idrico e salino ed evitare il consumo eccessivo di alcolici, caffeina e di pasti esageratamente abbondanti.
Pre-ipertensione
Questa stato é forse uno dei piú importanti in quanto, pur non rappresentando ancora una patologia, é un campanello d’allarme che avverte della presenza di un’ anomalia che, se non corretta, potrebbe portare a qualcosa di piú grave.
Assume una rilevanza fondamentale migliorare lo stile di vita concentrandosi su una sana alimentazione, evitando fumo e alcool e svolgendo regolare attivitá fisica. Numerosi studi infatti hanno dimostrato quanto, sopratutto negli stati pre-ipertensivi, praticare uno sport adeguato (regolare attivitá dinamica e aerobica fino al 70% della frequenza cardiaca massima), sebbene nell’ immediato comporti ad un innalzamento della pressione, nel lungo periodo ne riduca sensibilmente i valori.
Ipertensione
L’ipertensione, pur non essendo riconosciuta come una malattia, rappresenta una condizione clinicamente importante in quanto aumenta il rischio di essere colpiti da patologie correlate come l’ictus cerebrale, infarto di cuore, edema polmonare, insufficienza cardiaca, insufficienza renale, aneurisma, retinopatia, sindrome metabolica, diabete, disturbi cognitivi ed altre malattie.
Livelli superiori ai 120/80 mmHg fanno aumentare tale rischio che ovviamente cresce con l’aumentare dei valori pressori.

Infatti, elevati livelli di pressione sistolica e di pressione diastolica fanno sì che il sangue arterioso fluisca in modo tale da produrre delle microlesioni a carico delle arterie in cui circola, le quali, proprio per questo motivo, vanno incontro lentamente a un processo di aterosclerosi (cioè subiscono un indurimento e sono sede di ateromi). Questo, a sua volta, aumenta il rischio di tromboembolismo e pregiudica l’irrorazione sanguigna di organi importanti, come il cervello, il cuore, i reni e gli occhi.
L’ipertensione viene spesso chiamata killer silenzioso perché di norma non causa la comparsa di alcun sintomo e molte persone non si accorgono di avere valori alti fino a quando non la misurano. Inoltre nel 90-95% dei pazienti adulti non è possibile identificare alcuna causa e si parla quindi di ipertensione primaria (essenziale) che tende a svilupparsi nel tempo in concomitanza a tradizionali fattori di rischio cardiovascolari legati allo stile di vita (fumo, sovrappeso, sedentarietà, abuso di sale, ecc.). Nel restante 10-15%, l’aumento della pressione, definita ipotensione secondaria, é conseguenza di una patologia (problemi renali, disturbi alla tiroide, tumore alle ghiandole surrenali, malformazioni cardiache congenite), all’uso di alcuni farmaci (anticoncezionali, decongestionanti nasali, analgesici), all’abuso di alcool o all’utilizzo di sostanze stupefacenti.
Il trattamento dell’ipertensione arteriosa, anche quando preveda il ricorso a farmaci antiipertensivi, non può assolutamente prescindere dall’ adottare un sano stile di vita.
Conclusioni
La pressione tende fisiologicamente ad aumentare con l’etá e spesso uno stato di ipertensione tende ad essere ereditario. Alcuni fattori di rischio non sono prevedibili ma molte persone riescono a ritardare o a prevenirne un aumento semplicemente adottando delle sane abitudini che consistono in:
- Evitare gli eccessi calorici: maggiore è il proprio peso corporeo, maggiore è la quantità di sangue necessaria per per fornire ossigeno e sostanze nutritive ai tessuti dell’organismo. All’aumentare del volume di sangue che circola nei vasi sanguigni, aumenta anche la pressione sulle pareti delle arterie.
- Fare attivitá fisica regolare: chi ha uno stile di vita sedentario tende ad avere una frequenza cardiaca maggiore. Più la frequenza cardiaca è alta, più il cuore deve faticare ad ogni battito e maggiore è la forza sulle pareti delle arterie. La sedentarietà inoltre aumenta il rischio di ritrovarsi in sovrappeso.
- Non fumare: il tabacco non si limita a far aumentare temporaneamente la pressione sanguigna, ma le sostanze chimiche in esso contenute sono in grado di danneggiare le pareti delle arterie che, quindi, si restringono causando un aumento della pressione.
- Evitare eccesso di sale da cucina (sodio, per la precisione) nella dieta: l’eccesso di sodio nella dieta può causare la ritenzione idrica, e quindi l’aumento della pressione.
- Assumere un adeguato quantitativo di potassio nella dieta: il potassio aiuta a controbilanciare la quantità di sodio presente nelle cellule. Se non consumate o non trattenete abbastanza potassio, potreste accumulare troppo sodio nel sangue.
- Non eccedere con il consumo di alcool: con l’andare del tempo l’abuso di alcool può danneggiare il cuore. Bere più di due o tre bicchieri al giorno può far alzare temporaneamente la pressione, perché può indurre l’organismo a rilasciare ormoni in grado di far aumentare il flusso sanguigno e di velocizzare il battito cardiaco.
- Evitare o ridurre le situazioni di stress: i livelli di stress eccessivi possono causare un aumento temporaneo ma drammatico della pressione. Se cercate di rilassarvi mangiando di più, fumando o bevendo alcoolici, non fate altro che aumentare i problemi di ipertensione.
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Biologo nutrizionista e Personal Trainer specializzato in allenamento a corpo libero e calisthenics: la mia visione di salute e longevità consiste in un sistema che integra movimento, nutrizione e consapevolezza interiore.
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